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La passione secondo Yoshua.

Sabato 30 Marzo 2013

Gli occhi di Maddalena, Ponzio Pilato, Giuda, Giovanni, Nicodemo, Tommaso,quelli che hanno indagato e riflettuto sul mistero della croce e su ciò che ha significato e  significa per l?umanità tutta. Quest?anno il testo di don Martino Bruno, riassume i temi fondamentali racchiusi nel mistero della croce: parla del male nel mondo e della piena responsabilità di chi lo sceglie. Tratta del bene e del merito di chi lo pratica, costi quel che costi. Descrive la dignità che accompagna il Giusto sino all?ultimo atto del suo martirio. Sottolinea la perenne memoria che ricorderà i suoi atti e le sue parole. E, infine, parla della speranza e dell?amore che, insieme, vincono sul male, come ci ha dimostrato il figlio di Dio col suo sacrificio e la sua resurrezione. Siamo arrivati, dunque,  alla Passione secondo ... Yeoshua!Perché Yeoshua, e non Gesù? Perché con l?andar del tempo abbiamo quasi dimenticato che Gesù, detto poi il Cristo, era ebreo, l?ebreo Yeoshua. Né poteva essere altrimenti: quale altro popolo credeva, allora, in un solo dio? E il Vecchio Testamento, che è parte integrante delle nostre Sacre Scritture, non racconta forse la storia di quel popolo? E Giovanni Paolo II non ha forse definito gli ebrei "i nostri fratelli maggiori"?
Ed un?altra cosa rischiamo di scordarci: che Yeoshua il Cristo muore tutte le volte che in Terra si uccide un innocente: immaginate allora quando addirittura interi popoli si trovano ad affrontare il rischio del genocidio. Nella loro sofferenza, nel loro martirio, si rinnova ogni volta la sofferenza e il martirio dell?innocente per eccellenza: il Cristo. Ecco, dunque: questa rappresentazione congiunge l?olocausto di Yeoshua con quello che gli è più immediatamente ricollegabile, la Shoah.E tuttavia sia ben chiaro che ci riferiamo a tutti quei popoli che hanno subito e subiscono questa terribile sorte.  A tutti, a TUTTI gli innocenti perseguitati della storia, passata, presente e futura. 
La Croce è la memoria perenne di tutte le vittime incolpevoli di ogni luogo tempo e colore, capri espiatori della violenza e della ferocia umana.La Croce rappresenta, nello stesso tempo, una condanna contro la violenza e i violenti, e un messaggio di speranza per i violentati. Violenza degli uomini dietro alle quali trama ed agisce l?eterno nemico di Dio: il Maligno. Maligno che sarà in scena anche lui, stavolta, prevaricatore e arrogante come sempre. E come sempre destinato a perdere.